Con Risposta ad Interpello 2 settembre 2020, n. 299, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che il professionista che abbia percepito compensi già fatturati dopo la chiusura della propria partita IVA può indicarli in dichiarazione come redditi diversi (articolo 67, comma 1, lettera l, TUIR), anche se in CU vengono riportati come redditi da lavoro autonomo. La mancanza dell'attività al momento dell'incasso non consente infatti di riscontrare il requisito dell'abitualità di cui all'art. 53, comma 1, TUIR, escludendo quindi l'inserimento di tali compensi nel quadro LM del Modello Redditi.Nel caso di specie, il contribuente in regime dei minimi, non più titolare di partita IVA dal 2017, si è visto liquidare dei crediti (regolarmente fatturati) nel corso del 2019.
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