

DA ONLUS A ETS
descriptionCartaceo
La disciplina delle ONLUS (d.lgs. n. 460/1997) ha coinvolto circa 22.000 soggetti. Successivamente due interventi hanno modificato il quadro: l’istituzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) ad opera del d.lgs. 117/2017, o CTS, e il D.L. 84/2025, conv. con mod., in legge 108/2025, che ha completato la riforma fiscale del Terzo Settore con entrata in vigore dal 1° gennaio 2026.
Entro il 31 marzo 2026, le Onlus dovranno scegliere se continuare la propria attività – senza scioglimento – iscrivendosi al RUNTS e conservando il fondo patrimoniale, o se sciogliersi e rimanere fuori dal RUNTS, devolvendo il fondo incrementale secondo le regole del Codice del Terzo Settore. La continuazione dell’attività comporta la valutazione della convenienza di adottare una forma giuridica o un’altra tra quelle disciplinate dal CTS. Si tratta di una scelta discrezionale degli organi di governance che comprende anche (e probabilmente in prevalenza) la disamina dei regimi fiscali applicabili, previa analisi della commercialità/non commercialità delle attività e della natura dell’ente. In alternativa, le Onlus potrebbero scegliere di diventare un’impresa sociale o un ente commerciale attratto alla normativa del TUIR.
Il volume propone una guida operativa attraverso l’approfondimento puntuale:
- delle disposizioni fiscali e IVA applicabili agli enti del Terzo Settore, con tutte le novità che attendono il 2026, nonché,
- del processo di transizione al RUNTS sotto il profilo civilistico.
Particolare attenzione è dedicata all’adeguamento statutario dell’ente, alla revisione degli assetti organizzativi, contabili e di bilancio in funzione delle dimensioni, alla scelta della forma giuridica. In questo contesto, l’aggiunta dell’art. 79-bis alle disposizioni del Codice del Terzo Settore – riguardo l’esenzione condizionata dalla tassazione delle plusvalenze dei beni – costituisce un incentivo concreto al passaggio delle Onlus nel perimetro degli ETS. La norma, infatti, garantisce continuità al regime agevolato già previsto dalla legislazione specifica delle Onlus, riconoscendo la non imponibilità delle plusvalenze figurative a certe condizioni.
IL VOLUME INCLUDE
- Aggiornamento online fino al 31 marzo 2026
STRUTTURA DEL LIBRO:
- Parte I - Le Onlus nel codice del Terzo settore Disamina fiscale e aspetti tributari
- 1 Le Onlus nell’attuale panorama normativo. Novità e incertezze
- 1.1 Decreto Fiscale 2025 e (mancata) autorizzazione UE. Un quadro
- di sintesi sulla fiscalità degli ETS e Imprese sociali
- 1.1.1 Abrogazioni a partire dal 1° gennaio 2026
- 1.2 Onlus. Categoria tributaria prima che giuridica. La devoluzione del patrimonio
- 1.3 Onlus che restano iscritte all’Anagrafe sino all’abrogazione del
- d.lgs. n. 460/1997. ETS transitori
- 1.4 Onlus già trasmigrate nel RUNTS
- 1.5 Enti esclusi dal RUNTS. Il caso particolare del trust Onlus
- 1.6 Onlus che non vogliono diventare ETS. Breve analisi del regime
- fiscale del TUIR per gli enti non commerciali
- 1.7 Il regime forfettario ex art. 145 TUIR
- 1.8 Perdita della qualifica di ente non commerciale (art. 149 TUIR)
- 2 Onlus nel Terzo settore. Profili fiscali
- 2.1 ETS. Definizione e fiscalità delle attività di interesse generale
- 2.1.1 Codice di Terzo settore: nuova disciplina per le plusvalenze figurative (art. 79-bis)
- 2.2 Le attività diverse. Trattamento fiscale
- 2.3 Tassazione agevolata. Regimi forfettari applicabili
- 2.4 Profili di “specialità” normativa per le organizzazioni di volontariato (ODV) ed enti filantropici
- 2.5 Profili di “specialità” normativa per le associazioni di promozione sociale (APS) e società di mutuo soccorso
- 2.6 Regime forfettario ODV e APS
- 2.7 Semplificazioni contabili e in materia IVA
- 2.8 Passaggio dal regime forfettario a quello ordinario (e viceversa).
- Rilevanza dei ricavi e dei costi sostenuti
- 2.9 Imposte indirette e tributi locali
- 2.10 IRAP. Trattamento diversificato tra regioni
- 2.11 Detrazioni e deduzioni per erogazioni liberali effettuate da persone fisiche o giuridiche
- 2.12 Social Bonus. Ambito soggettivo di applicazione (anche per ETS non ancora iscritti al RUNTS al momento di assegnazione del bene)
- 2.13 Onlus come imprese sociali. Quadro normativo (ancora) incerto
- 3 Nuovo regime IVA
- 3.1 Premessa
- 3.2 Esenzioni IVA nel TUIR specifiche per le Onlus. Coordinamento con il CTS
- 3.3 Nuovo regime di esenzione IVA per gli ETS
- 3.4 Nuove disposizioni in materia di IVA per gli ENC
- Parte II - Il passaggio da Onlus a ente del Terzo settore: aspetti civilistici, organizzativo-contabili e di bilancio
- 1 La perdita della qualifica di Onlus
- 1.1 Continuità senza scioglimento: come prepararsi
- 1.1.1 La scelta della forma giuridica
- 1.2 Il non profit blindato dal d.lgs. 117/2017. Aspetti generali
- 1.2.1 Attività di interesse generale e attività strumentali
- 1.2.2 Personalità giuridica e utili non distribuibili per tutti
- 1.3 Organizzazione di volontariato - ODV
- 1.3.1 Elementi strutturali e governance
- 1.4 Associazioni di promozione sociale - APS
- 1.4.1 Elementi strutturali e governance
- 1.5 Enti filantropici: elementi strutturali e caratteristiche
- 1.6 Le reti associative (cenni)
- 1.7 L’adeguamento dello statuto sociale: quadro generale
- 1.8 L'istanza al RUNTS al 31 marzo 2026 e l'iter di iscrizione
- 1.9 Appendice: principali disposizioni
- 2 Da Onlus a ente del Terzo settore: assetti contabili
- 2.1 L’Onlus diviene ente del Terzo settore
- 2.2 Approfondimento sulla natura dell’ente e la (non) commercialità delle attività
- 2.2.1 La scomposizione contabile
- 2.2.2 Guida alla nota metodologica
- 2.3 Un caso di studio: Mais Onlus di diritto diventa ODV
- 3 Obblighi di rendicontazione e disciplina fiscale: un tutt’uno
- 3.1 Quadro di riferimento contabile e fiscale
- 3.1.1 Disposizioni fiscali e adeguati assetti associativi
- 3.2 La dimensione dell’ente
- 3.2.1 La scelta del regime contabile tra “volontary” o “mandatory”
- 3.3 La rendicontazione contabile
- 3.3.1 L’Introduzione e il Glossario
- 3.3.2 Bilancio e rendiconto per cassa: i modelli
- 3.3.3 Relazione di missione: “rilevanza” e “rappresentazione veritiera e corretta”
- 3.3.4 Le informazioni su impegni e reinvestimento fondi
- 3.3.5 Le tecniche di rilevazione contabile
- 3.4 Il rendiconto per cassa aggregato
- 3.5 L’adeguamento del piano dei conti alla normativa dei bilanci ETS
- 3.5.1 Casi specifici: l’attività volontaristica, costi e proventi figurativi
- 3.6 Regime contabile e libri contabili anche fuori dai regimi speciali 193
- 3.7 Appendice principali disposizioni
- 4 Le operazioni non sinallagmatiche: l’OIC 35
- 4.1 Il principio contabile OIC 35
- 4.2 Classificazione delle transazioni non sinallagmatiche
- 4.2.1 Le erogazioni liberali
- 4.2.2 La classificazione nel “Glossario”
- 4.3 La regola del fair value
- 4.4 Alcune considerazioni sulle transazioni non sinallagmatiche
- 4.4.1 Casi esemplificativi
- 4.5 I proventi del 5 per mille
- 4.6 La raccolta pubblica o privata di fondi, RF
- 4.6.1 Il rendiconto separato
- 4.7 Le quote associative dei soci fondatori
- 4.8 La svalutazione delle immobilizzazioni materiali ed immateriali
- 5 Controllo e revisione dell’ente non piccolo
- 6 Controllo dei risultati, contabile e di adeguatezza alle norme
- 6.1 Forme di controllo e separazione delle responsabilità
- 6.2 Obbligo di nomina degli organi di controllo e RUNTS
- 6.2.1 Dubbi e criticità risolte dal MLPS
- 6.3 La responsabilità degli organi di governance
- 6.4 Il caso Mais ODV: la relazione del Collegio sindacale
- Fonti normative e prassi citate nel testo
- Principali schede di sintesi
- – Classificazione delle attività commerciali nel Terzo settore
- – Regime forfettario per enti piccoli
- – Regime forfettario degli ETS non commerciali
- – Regime fiscale agevolato per ODV e APS
- Bibliografia