Gli obblighi delle strutture ricettive: il CIN
Da inizio settembre è operativa la Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive e degli immobili destinati a locazioni brevi o per finalità turistiche: a tal fine i soggetti esercenti le predette attività devono dotarsi del Codice Identificativo Nazionale (CIN) da utilizzare per la pubblicazione degli annunci e per l'esposizione all'esterno delle strutture o degli immobili.
L'art. 13-ter, D.L. n. 145/2023, ha previsto l'assegnazione da parte del Ministero del Turismo del nuovo Codice identificativo nazionale (CIN) attribuito:
- alle unità immobiliari ad uso abitativo destinate alla locazione per fini turistici;
- agli immobili destinati alle locazioni brevi;
- alle strutture turistico-ricettive alberghiere ed extra alberghiere.
Il CIN è assegnato in via telematica, previa presentazione di una domanda da parte del locatore / soggetto titolare della struttura turistica ricettiva. Va esposto all'esterno dello stabile in cui è collocato l'appartamento o la struttura, assicurando il rispetto di eventuali vincoli urbanistici e paesaggistici, e va indicato in ogni annuncio ovunque pubblicato e comunicato anche da parte dei soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare e dei soggetti che gestiscono portali telematici.
Sul proprio sito istituzionale, il Ministero del Turismo ha comunicato che il termine entro cui i soggetti interessati hanno l'obbligo di munirsi del CIN è stato posticipato al 1° gennaio 2025, pena l'applicazione delle sanzioni previste dalla normativa.
Come precisato nell'Avviso, l'opportunità del differimento del termine (originariamente fissato al 2 novembre 2024) si è resa necessaria al fine di uniformare l'applicazione della nuova disciplina su tutto il territorio nazionale, in considerazione della precipua finalità della Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR), volta in particolare ad assicurare la tutela della concorrenza e della trasparenza del mercato, la sicurezza del territorio e il contrasto a forme irregolari di ospitalità e visto l'obiettivo di garantire il buon funzionamento dell'innovativo sistema di interoperabilità tra banche dati.
Le locazioni immobiliari 2024 nel nuovo volume SEAC
È appena uscito il nuovo volume pubblicato dal Centro Sudi SEAC il volume “Locazioni immobiliari 2024”, che costituisce una guida completa sui contratti di locazione e investiga di tutti gli aspetti di natura contrattuale e fiscale inerenti le varie tipologie di contratto.
La pubblicazione analizza i vari tipi di contratti di locazione, ad uso abitativo, come i contratti liberi, convenzionati, transitori, transitori per studenti, ecc., e ad uso diverso, come i contratti commerciali, artigianali, alberghieri, e approfondisce i diversi eventi che caratterizzano ciascuna tipologia di contratto, dalla registrazione al deposito cauzionale, fino a rinnovo tacito, proroga, recesso, disdetta, cessione del contratto, aggiornamento canoni.
Vengono approfonditi tutti gli aspetti fiscali ed i connessi oneri dichiarativi relativi alle locazioni, variabili a seconda della tipologia di tassazione scelta (cedolare secca o tassazione ordinaria).
L’analisi della disciplina fiscale tiene conto delle novità in tema di locazioni introdotte nel corso degli ultimi anni. In particolare, si dà conto delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 in tema di locazioni brevi e dal D.L. n. 145/2023 concernente la nuova disciplina sulla Banca Dati Strutture Ricettive e relativo Codice Identificativo Nazionale.
Un capitolo apposito è inoltre dedicato al Modello RLI, da utilizzare per registrare i contratti di locazione e affitto di immobili, optando o meno per la cedolare secca, e per comunicare eventuali proroghe, cessioni, risoluzioni, subentri o rinegoziazioni del canone.
Inoltre, viene illustrato, in un capitolo dedicato, il nuovo Modello RAP (Registrazione Atti Privati) attualmente utilizzabile per la registrazione dei contratti di comodato.
Il manuale è completato dall’esame delle principali problematiche in tema di accertamento, aspetti sanzionatori e ravvedimento operoso oggetto di recente riforma, nonché dall’analisi del regime fiscale applicabile alla tipologia contrattuale del rent to buy.