OIC: le semplificazioni per il Terzo Settore

OIC: le semplificazioni per il Terzo Settore

Il Consiglio di Gestione dell’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) ha pubblicato alcuni emendamenti al Principio Contabile OIC n. 35 rivolto agli Enti del Terzo Settore.

L’Organismo ha precisato che tutti gli ETS che per la prima volta redigeranno il bilancio in base al Principio Contabile OIC n. 35 potranno beneficiare delle seguenti semplificazioni:

  • non presentare il bilancio comparativo del precedente esercizio;
  • nel caso di applicazione prospettica, non rilevare al fair value le transazioni non sinallagmatiche (quelle per le quali non è prevista una controprestazione) intervenute nel corso dell’esercizio, se la stima del fair value risultava eccessivamente onerosa.

Secondo il testo originario del Principio Contabile, invece, le semplificazioni di cui sopra potevano essere applicate solo a coloro che utilizzavano l’OIC n. 35 nel bilancio chiuso o in corso al 31 dicembre 2021.

La disciplina degli Enti del Terzo Settore

La disciplina civilistica, contabile e fiscale degli Enti del Terzo Settore è stata profondamente rinnovata a seguito della riforma apportata con il c.d. “Codice del Terzo Settore”.

Quali sono le tipologie di enti che possono accedere alla qualifica di ETS? Quali organi ne costituiscono la governance? Che cos’è e come funziona il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS)?

A queste e a molte altre domande risponde il nuovo volume SEAC “ENTI DEL TERZO SETTORE - Aspetti Civilistici, Contabili E Fiscali”.

Nel testo sono analizzati gli schemi di bilancio (stato patrimoniale, rendiconto gestionale, relazione di missione o rendiconto per cassa) introdotti dal Decreto Ministeriale 5 marzo 2020. 

Non manca l’approfondimento sui regimi agevolati (il regime forfetario degli ETS non commerciali previsto dall’articolo 80, D.Lgs. n. 117/2017 e il regime forfetario previsto dall’articolo 86, D.Lgs. n. 117/2017 riservato alle ODV e APS), che entreranno in vigore a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in cui verrà concessa l’autorizzazione della Commissione europea, con un focus sui requisiti che gli enti dovranno possedere per poterne beneficiare.

Sono presenti comunque anche i regimi fiscali utilizzabili dagli ETS fino all’entrata in vigore delle disposizioni fiscali contenute nel Codice del Terzo Settore (regime forfetario di cui all'art. 145, TUIR, regime forfetario di cui alla Legge n. 398/91, ecc.).

Nell’ambito della trattazione, vengono, infine, esposte le novità in merito all’accesso al beneficio del c.d. “Cinque per mille dell’IRPEF”, all’esercizio dell’attività lavorativa e di volontariato all’interno degli Enti del Terzo Settore e ad altri ambiti di interesse, quali: privacy, antiriciclaggio e trasparenza.

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